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FUTURISMO & AMORE


Bulgari Boutique, Roma

11 - 13 febbraio 2021

















Si tratta di una delle pochissime testimonianze del cosiddetto periodo futur-metafisico di Depero, quando l'artista inizio' una rimeditazione sul mondo "ulteriore", una suggestione che gli era venuta qualche anno prima, nel 1917, per via della frequentazione del poeta svizzero Gilbert Clavel, personaggio dedito a ricerche esoteriche. Rientra in un gruppo di opere di grande poesia e liricita' che esaltano la manualita' del lavoro dell'artista-artigiano, ed hanno una "metafisicita'" tutta loro, che si distanzia da quella "ufficiale" proprio per la mancanza di riferimenti misteriosofici ed invece riferiscono proprio all'intimita' famigliare della Casa d'Arte di Depero gestita da Depero e dalla moglie. Dunque, queste due donne, una intenta a cucire, e l'altra invece a leggere, sono l'espressione dell'amore che matura e si sostanzia nella vita famigliare, nell'intimita' della casa, nella stretta vicinanza anche lavorativa in una stanza vuota, perche' al di la di questo sentimento non serve altro...









A Roma, tra il 1914 ed il 1916, si va definendo il "Futurismo analogico" di Balla e Depero, che si contrappone al "Futurismo sintetico" di Boccioni e del gruppo Milanese. Le analogie di Depero, in particolare, si definiscono in due ambiti: - quello guerresco, con forme plastico-dinamiche che riferiscono a scoppi di granate - oppure quello naturalistico, con analogie comportamentali del tipo "Guizzo di pesci", "Movimento d'uccello", o - ed e' questo il caso - una danza d'amore di coleotteri, che Depero chiama "chiofissi". L'opera fu realizzata sul finire del 1915, ed esposta nel 1916 alla grande mostra di Depero in Corso Umberto, a Roma. Come testimonia una foto dell'epoca, fu realizzata a tinte piatte, ed appesa ad uno degli spigoli, "proprio - come diceva Depero - per rendere il dinamismo del volo amoroso di questi insetti". Poi, quando nel frattempo, con il 1918, Depero inizio' a "dare volume" alle forme dei suoi dipinti, riprese in mano l'opera e la rifini' piu' volumetricamente, nella forma e nell'aspetto di come la vediamo oggi.









Il serpente e l'amore hanno un'intima relazione, sin dall'alba del tempi... da quando Eva si fece ipnotizzare dai suoi occhi e dal suo sibilo a convincere Adamo a cogliere il frutto, una mela, dall'albero proibito. Anche questo ora amore... magari per la trasgressione ma pur sempre amore. Il serpente, per questo motivo, e presente in tantissimi dipinti, tardo medioevali e rinascimentali, che illustrano il "peccato di Eva". Ma e' invece una rarita' vederlo in opere di arte moderna e contemporanea. Infatti, verso la fine del secolo scorso cimentato Keith Haring m un ciclo molato "Snakes-Forms". E invece, nel corso dei ruggenti anni Venti. Depero ha realizzato questo piccolo arazzo, che anticipa le modalita' pop di Andy Warhol dei comparti a colori invertiti, e ci offre questi serpenti nei caldi colori delle... mele: rosse o gialle.









Giacomo Balla ritrae in questa tavola il rapporto amoroso di una mamma che insegna a leggere alla propria figliola. La piccola Lucia (tra pochi anni, in pieno Futurismo, il suo nome diventera' Luce) si appoggia sulle ginocchia della mamma Elisa dallo sguardo illuminato rivolto verso di lei: con la luce, Balla coglie in un flash penetrante l'Amore che le tiene unite.









L'intera tela e' occupata dal volto della primogenita di Giacomo e Elisa Marcucci, Lucia, nata il I 3 dicembre 1904. Il vento, proveniente da destra, viene cosi a far sollevare il viso verso l'alto: i capelli si muovono fino a coprirne gli occhi: questa particolare ricerca tra i fenomeni mediatici e la visione spiritica trova il suo completamento anche nel titolo posto nel retro della tela, PENSIERO + LUCE dove Luce e' il nome della figlia Lucia dagli anni del Futurismo, qui rappresentata. Datata sul retro 1920, il ritratto e' da collocarsi nel momento in cui Balla si avvicina alle dottrine teosofiche e magico spiritualistiche del Generale Ballatore.









Ugo Paladini commissiona a Balla la decorazione del locale notturno romano in via Nazionale, il cabaret Bai Tic Tac dove le pareti dei locali del secondo piano vengono affrescate con le figure di danza secondo una sintesi di forme piane e campiture cromatiche uniformi. In quest'opera, Balla rappresenta la figura di danza Duo dove i ballerini maschile e femminile danzano insieme in una amorosa sintesi futuristica: anche i minimi tentativi futuristi possono essere il principio della nuova arte futura. E con questo, con una superstrafede indistruttibile, a rivederci tra qualche secolo, ci dice Balla negli anni Venti del Novecento.









Socchiude gli occhi e ti guarda da lontano con uno sguardo onirico e di estasi sensuale che rapisce. Una ambiguita' interpretativa di tracimante emotivita'. Charles Chaplin, artista francese di fine '800, fu uno degli artisti ufficiali del Secondo Impero. Amava ritrarre soggetti per lo piu' femminili nelle sue opere, spesso giudicate quasi troppo sensuali.









"Occhi enigmatici e magnetici che palesano la primigenia ed invincibile potenza con cui Eros ha plasmato in Augusta l'unico figlio di Boccioni." Incantevole opera del primo '900, periodo pre-futurista dell'autore, che ritrae l'amata Augusta. L'opera e' stata probabilmente dipinta a Parigi, dove il giovane Boccioni impartiva lezioni di pittura alla giovane signora russa.

















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