Espansione di forze (Dinamismo), 1915 ca.
1914-16. LA SPERIMENTAZIONE ASTRATTA
Quando Baldessari, tra la fine del 1914 e l'inizio del 1915, da Venezia, dove ha seguito i corsi di pittura del Ciardi ed ha visto le opere di Boccioni, si trasferisce a Firenze, vi giunge nel momento drammatico della guerra, ma anche nel momento epocale di passaggio del Futurismo fiorentino dal cosiddetto gruppo di Lacerba a quello de L'Italia futurista.
Con l'entrata in guerra dell'Italia contro l'Austria il gruppo dei lacerbiani aveva infatti ritenuto con-clusa la loro "missione" interventista. Il loro posto fu quindi preso da un folto gruppo di giovani, tra i quali appunto è ammesso anche il Baldessari.
Quale che sia, il giovane roveretano si ritrova immerso in piena atmosfera futurista. Tuttavia non ne subisce immediatamente l'influenza, nei termini di quella precisa impronta pittorico-letterista che Soffici (complice la sua relazione parigina con Alessandra Exter) aveva mediato dai collage di Picasso, ma piuttosto si tiene in contatto con il concittadino Depero che, a Roma, collabora con Balla a definire una via "alternativa" a quella Boccioniana, che stava un po' influenzando gran parte delle giovani leve futuriste, e cui lo stesso Baldessari non è del tutto immune.
Da una parte, quindi, lo affascina la lettura analitica Boccioniana, ma dall'altra lo intriga non poco anche lo sperimentalismo analogico di Balla e Depero.
Quello che ne esce è un gruppo di opere che cercano di coniugare questo segno spesso divisionista, questa scansione dinamica Boccioniana, che era pur sempre applicata nell'ambito di un substrato figurativo, alle nuove sperimentazioni non oggettive, appunto modulate sulle "analogie", che invece gli provengono da Balla, tramite Depero.
Le opere mostrano altresì anche quel progressivo allentamento dell'azzeramento non figurativo che, via via che ci avviciniamo al 1916, mostra già dei compromessi tra il lavoro di defigurazione e un recupero di dati referenziali.
Si tratta peraltro di un gruppo di opere che lo stesso artista aveva abbandonato nei suoi peregrinare, o ceduto a pochi ma qualificati collezionisti, proprio per quella stessa difficoltà incontrata anche da Depero a collocare opere non figurative sul mercato italiano dell'epoca.
La loro lenta ma continua "uscita", da antiche collezioni, ma anche da soffitte e cantine, solo dopo l'uscita del primo catalogo generale (dovuta principalmente al fatto dell'aver finalmente potuto attribuire la paternità a quella sigla - R.M.B. - che spesso risultava ostica agli stessi collezionisti) ha di fatto retrocesso l'avvio del suo periodo futurista dal 1916 al 1915 se non alla fine del 1914.
Info Mostra
R. M. BALDESSARI
Opere 1915 - 1934
Galleria d'Arte Frediano Farsetti
Corso Italia, 27
Cortina d'Ampezzo
Data della mostra
15 gennaio - 14 febbraio 2009
Farsettiarte
Portichetto di Via Manzoni
Cortina d'Ampezzo
Catalogo disponibile in galleria.