Autoritratto, 1902
Questa mostra si apre in perfetta coincidenza con il cinquantesimo anniversario della morte di Giacomo Balla (Torino, 18 luglio 1871 - Roma, 1 marzo 1958) e a distanza di quasi trentasette anni dall'ultima retrospettiva completa che gli sia stata dedicata (Roma, 23 dicembre 1971).
Allora fu la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, diretta dalla Soprintendente Palma Bucarelli, a organizzare, a cura di Giorgio De Marchis e con la collaborazione di Livia Velani e Bernardina Sani, una rassegna di circa 135 opere che si avvaleva di un consistente apporto di prestiti provenienti dalle figlie dell'artista.
Oggi è il Comune di Milano, città non particolarmente familiare a Balla ma luogo di nascita e per alcuni anni centro principale del futurismo, ad aver promosso, con la collaborazione della Galleria Nazionale d'Arte Moderna, una mostra che ha l'ambizione di consentire, in una misura mai prima realizzata, un approccio globale al nucleo più importante dell'opera di questo grande artista: quello che dall'inizio del secolo giunge sino alla fine della sua esperienza futurista (1900-1928).
Oggi come allora, le opere che, in seguito alla donazione di Luce ed Elica Balla, sono passate dalla famiglia alla Galleria Nazionale costituiscono, insieme con gli acquisti del museo, l'asse portante della mostra, insieme a quelle prestate da importanti musei e collezioni private europee ed americane, e ci piace sottolineare una continuità tra i due eventi, a distanza di tanti anni, confermata dalla presenza tra i curatori attuali di una delle collaboratrici della rassegna di allora.
La cultura milanese e lombarda si è sempre identificala più in Boccioni che in Balla, privilegiando la figura dell'artista intellettuale e teorico rispetto a quella, in realtà non meno profonda e sicuramente più ricca di sviluppi, del creatore intuitivo e giocoso. Ma negli ultimi quarant' anni e soprattutto dopo il passaggio del secolo, gli studi sulle avanguardie storiche hanno conosciuto un profondo rinnovamento, che ha portato a nuove valutazioni e a nuovi parametri di giudizio, in base ai quali l'opera di Balla appare di una modernità straordinaria, perchà© non soggiace al filtro della storia, ma rivendica un'immediatezza di segno e di soluzioni linguistiche che corrispondono perfettamente alla sensibilità contemporanea.
La retrospettiva di Milano nasce dunque da queste esigenze: riproporre l'opera di uno dei grandi protagonisti del futurismo; portare per la prima volta Balla a Milano, cioè nella patria culturale di Boccioni; verificarne la modernità assoluta e la fortuna di cui gode presso gli artisti contemporanei.
I curatori non hanno voluto limitare il futurismo dell'artista alla prima fase storica del movimento, che si concluse con la guerra, ma estenderla ai pieni anni venti, proprio quando lo studio romano di Balla diventಠil punto di riferimento e il centro propulsore dell'avanguardia italiana.
Rispetto alle ricerche e alle rassegne precedenti, globali e parziali, crediamo di aver portato un contributo soprattutto nel chiarire alcuni aspetti ancora oscuri delle origini della famiglia e degli studi formativi di Balla, nel dare un quadro ampio e variegato dei vari elementi che concorsero a determinare la fase iniziale della sua partecipazione al futurismo e nel fissare con maggiore precisione la cronologia di alcune serie di opere, come quelle dedicate alle "velocità d'automobile". In questo ambito si sono anche raggiunte delle certezze definitive nell'identificazione di dipinti molto importanti e nel riconoscimento dei loro titoli originali. Infine, riteniamo che la mostra e il catalogo si distinguano sia per la riproposta di alcune opere da tempo scomparse e recentemente ritrovate, sia per la particolare ampiezza data all'analisi dei temi sui quali Balla concentrಠla sua ultima ricerca futurista nel decennio 1918-1928. Temi che propongono una vera e propria lettura del mondo non più in chiave di energia meccanica e tecnologica, ormai compromessa dalla guerra, ma attraverso la dialettica delle sensazioni e dell'energia vitale e cosmica che le determina.
Divisionismo e visione fotografica
Analisi del movimento. Ritmi del movimento organico
Analisi del movimento. Movimento della luce
Analisi del movimento. Velocità meccanica
Ricostruzione futurista dell'universo. Vortici e le rotazioni celesti
Ricostruzione futurista dell'universo. Paroliberismo
Ricostruzione futurista dell'universo. Arte postale
Ricostruzione futurista dell'universo. La moda
Ricostruzione futurista dell'universo. I complessi plastici
Ricostruzione futurista dell'universo. Lo spazio scenico
Ricostruzione futurista dell'universo. Oggetto e vita quotidiana
Arte-azione futurista
Sensazioni ed energie
Info Mostra
BALLA La modernità futurista
Accrediti Stampa
Ufficio Stampa Lucia Crespi | tel 02 89415532
lucia@luciacrespi.it
Apertura al pubblico
Palazzo Reale - Piazza Duomo 12, Milano
15 febbraio - 2 giugno 2008
lunedì 14.30 - 19.30
da martedì a domenica 9.30 – 19.30
giovedì 9.30 – 22.30
Il servizio di biglietteria termina un'ora prima della chiusura della mostra
Festività : aperto il 23 e 24 marzo | 25 aprile | 1° maggio | 2 giugno
Biglietti
€ 9,00 intero
€ 7,00 studenti, tesserati TCI, over 60, bambini dai 6 ai 18 anni
€ 4,50 ridotto speciale gruppi studenti
Gratuito: bambini fino a 5 anni, disabili con accompagnatore.
Informazioni e prenotazioni
www.vivaticket.it
punti vendita autorizzati Vivaticket
899 666 805 (servizio a pagamento)
Prenotazione gruppi e scuole
Charta 199 112 112
Ad Artem 02 6597728