La mostra "Roma madre dell'arte" nasce dalla comune idea di Bulgari e della galleria Futurism &Co di celebrare la città di Roma come culla dell'arte moderna italiana. Partendo dunque dall'avanguardia futurista, fino ad arrivare al Gruppo Forma 1 degli anni '50, per concludere il nostro percorso storico con la scuola pop romana degli anni '60. Visitando la mostra si potranno ammirare i molteplici studi di velocità di Giacomo Balla, fondamentali per la sua ricerca artistica.
Balla rappresenta in essi il dinamismo meccanico in forma astratta, delle prime automobili che sfrecciano in via Nazionale, simbolo di progresso.
La bellissima "Danza del fuoco" dove i ballerini del Bai Tic -Tac si intrecciano in un movimento di danza, con il fuoco rappresentato dal segno rosso.
Le opere di Fortunato Depero, altro importante artista futurista, allievo ed amico di Balla. E' proprio a Roma nel 1915, che Depero da vita alla sua "Ballerina" mentre frequenta la casa del maestro e ne apprende la sua arte.
Ed è sempre a Roma che Depero conosce Clavel, poeta francese, che influenzerà tutta la sua carriera artistica successiva. Con Clavel Depero si proietta verso un mondo magico, allegorico, grottesco e teatrale, dove la vita quotidiana diventa scena e i protagonisti umani manichini.
Cosi e' emblematica la "Festa campestre", ambientata nella costiera amalfitana.
Proseguiamo il nostro viaggio nella mostra "Roma madre dell'arte" con l'imponente opera di Sibò, aeropittore e geometra, che lavorò negli anni '30 alla progettazione delle città dell'Agropontino. La sua è un'opera totale: dalle terre paludali, grazie al progresso e al contributo dell'uomo, le città crescono e
prendono forma come città del futuro. Ed infine per il Futurismo, l'affascinante figura di donna, di Enrico Prampolini, nel suo "Paysage Feminin". Il paesaggio cosmico, con questa resa quasi polimaterica del corpo femminile, sono il culmine della ricerca pittorica di Enrico Prampolini, artista futurista che ha
compiuto una sperimentazione unica, distaccandosi dagli altri artisti del movimento.
Il nostro percorso espositivo prosegue poi con la struggente "Rovine di Varsavia" di Giulio Turcato, che ben rappresenta la distruzione di una città rasa al suolo dai bombardamenti della guerra. Il reticolo rosso di Piero Dorazio e' l'opera-simbolo per la sua ricerca pittorica iniziata insieme a Turcato e a Perilli
nel gruppo Forma 1, negli anni '50, dal quale poi ogni artista si distaccherà, proseguendo il suo percorso individuale. La grande carta di Perilli, rappresenta al meglio il suo percorso artistico. Anche lui come Dorazio, maestro dell'astrattismo.
Infine le due opere di Tano Festa, unico rappresentante dello scenario pop romano: "Michelangelo" e "Paesaggio con maniglia".
Nella "maniglia" abbiamo un'interpretazione unica dell'artista, degli oggetti di vita comune. Mentre nel "Michelangelo", opera iconica di Festa, abbiamo una prospettiva pop tutta italiana, in contrapposizione all'arte pop americana degli anni '60.
Una meravigliosa raccolta di opere di artisti romani che hanno omaggiato la maestosa bellezza della Città Eterna, da sempre fonte di ispirazione inesauribile per Bulgari e per tantissimi artisti di tutto il mondo.
Info Mostra
BVLGARI, ROMA MADRE DELL’ARTE
Bulgari Boutique, Roma
17 - 26 aprile 2024