Omaggio a Nuvolari

IL MITO DELLA VELOCITA'

L'arte del movimento dal futurismo alla videoArte


Casa del Mantegna, Mantova

11 maggio - 28 settembre 2003








LUIGI RUSSOLO
Dinamismo di un treno in corsa nella notte (1911 ca.)






Nel 50° della scomparsa di Tazio Nuvolari, la Casa del Mantegna intende seguire la via dell’Arte per collocare la leggenda del “mantovano volante” nel contesto sociale e culturale del tempo.

Partendo dalla considerazione che l’arte contemporanea ha assimilato attraverso l’esperienza innovatrice del Futurismo il mito della velocità come nuova bellezza dinamica del reale, la rassegna “Il mito della velocità - L’arte del movimento. Dal futurismo alla videoArte” intende documentare le diverse fasi in cui questa concezione si è venuta sviluppando nel secolo da poco concluso, attraverso quelle forme creative che hanno rappresentato l’immagine come insieme di forze in movimento.

La mostra propone quindi un percorso di opere che va dal Futurismo alle nuove tecnologie ponendo in evidenza i modi di rappresentazione della velocità, dalla tensione delle forme nello spazio ai percorsi stupefacenti degli oggetti immaginati nel cosmo, dall’ebbrezza delle grandi velocità in automobile o in aereo alle nuove tecnologie elettroniche che annullano le distanze e propongono una comunicazione che stravolge le convenzionali coordinate spazio-temporali.

Muovendo dall’amore per le traiettorie veloci dell’automobile che attraversa le strade con slancio ondulatorio ed elastico, gli artisti futuristi indicano l’importanza di un linguaggio visivo dinamico, avvolgente, capace di esprimere il brivido infinito dell’atmosfera e le sue immaginarie avventure ai limiti del possibile.

Le forme d’arte successive al futurismo hanno affrontato secondo prospettive diverse il nucleo di queste tematiche, ora rappresentando frammenti di macchine, reperti visivi legati all’iconografia dei mezzi di comunicazione (treno, automobile, aereo), ora riflettendo sul concetto di astrazione dinamica e sulla velocità d’esecuzione della pittura informale oppure sulle forme di comunicazione cinetica, dall’arte programmata che riflette sulle illusioni ottiche fino ai linguaggi elettronici della video-arte.

Ognuna di queste esperienze indica, secondo metodologie espressive differenti, che “tutto lo spazio percorso da un corpo si condensa in questo stesso corpo” e che il linguaggio dell’arte non può sottrarsi a questa verità nel momento in cui intende fermare la sensazione dinamica del reale in un’immagine che la rappresenti.

La rassegna propone circa 150 opere (dipinti, oggetti, istallazioni, immagini elettroniche) allestite tematicamente sul doppio filo della velocità come restituzione visiva del fenomeno fisico e come dinamismo mentale legato all’immagine astratta.

Gli artisti documentati nell’ambito futurista vanno da Marinetti a Boccioni, da Balla a Depero, da Russolo a Fillia, da Prampolini a Severini, da Dottori a Crali; sulla scia della rappresentazione dell’idolo meccanico sono presenti opere di Scarpitta, Rotella, Piacentino, Del Pezzo, Spoldi oltre a ricerche legate all’immagine-scrittura di Kolar, Villa, Miccini, Accame. Per quanto riguarda i dinamismi dell’astrazione si va da Albers a Bill, da Arp a Magnelli, da Licini a Veronesi, da Reggiani a Dorazio, da Sanfilippo a Nigro, da Ciussi a Minoli, mentre il versante della velocità d’esecuzione propone opere da Wols a Tobey, da Hartung a Mathieu, da De Kooning a Vedova, da Scanavino a Novelli, da Afro a Fontana. Sul versante delle esperienze del Cinetismo ottico e dell’Arte Programmata si incontrano autori da Vasarely a Tinguely, da Morellet a Le Parc, da Soto a Agam, da Colombo ad Alviani, da Boriani a Varisco. Una documentazione della video-arte attraverso l’esperienza di Luciano Giaccari completa il percorso in cui si possono seguire in video anche una antologia di immagini legate ad alcune esperienze del cinema e della musica contemporanea.

Nell’occasione verrà pubblicato un volume di circa 320 pagine edito dalla Casa del Mantegna con riproduzioni a colori delle opere esposte, un saggio introduttivo del curatore Claudio Cerritelli e contributi critici di diversi studiosi che affrontano il concetto di velocità da molteplici punti di osservazione, dell’arte alla letteratura, dal cinema al teatro, dalla musica alle nuove tecnologie.








ENRICO PRAMPOLINI - Dinamismo di un ciclista (1921)







CARLO CARRA' - Cavallo e cavaliere (1915)







GINO SEVERINI - Forme in espansione (1914 ca.)







GERARDO DOTTORI - Ciclista (1914)







ROBERTO MARCELLO BALDESSARI - Simultaneità (1916)







ENRICO PRAMPOLINI - Il pilota dell'infinito (1932)







JULIUS EVOLA - Astrazione (1920 ca.)







LEONARDO DUDREVILLE - Viaggio-città-velocità (1916)







FILLIA - Bicicletta, fusione di paesaggio, idolo meccanico (1924)







MINO DELLE SITE - Aeroritratto di Gianni Caproni (l'uomo crea l'aeromacchina) (1937)







TATO - Aereo Caproni in virata (1930 ca.)






Info Mostra
Il mito della velocità


Casa del Mantegna
Via Acerbi, 47
Mantova

Informazioni
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Fax:0376.326685
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Informazioni e richiesta di materiali stampa
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Orari
9.00-13.00 / 14.00-20.00;
sabato e festivi orario continuato.
Ingresso
€ 5.00 intero; € 3.00 ridotto.

Conferenza stampa con visita alla mostra
sabato 10 maggio, ore 11.00 (bus da Milano)


Catalogo disponibile presso il museo.