Nel 50° della scomparsa
di Tazio Nuvolari, la Casa del Mantegna intende seguire la via dell’Arte per
collocare la leggenda del “mantovano volante” nel contesto sociale e culturale
del tempo.
Partendo dalla considerazione che
l’arte contemporanea ha assimilato attraverso l’esperienza innovatrice del
Futurismo il mito della velocità come nuova bellezza dinamica del reale, la
rassegna “Il mito della velocità - L’arte del movimento. Dal futurismo alla
videoArte” intende documentare le diverse fasi in cui questa concezione si è
venuta sviluppando nel secolo da poco concluso, attraverso quelle forme creative
che hanno rappresentato l’immagine come insieme di forze in movimento.
La mostra propone quindi un
percorso di opere che va dal Futurismo alle nuove tecnologie ponendo in evidenza
i modi di rappresentazione della velocità, dalla tensione delle forme nello
spazio ai percorsi stupefacenti degli oggetti immaginati nel cosmo,
dall’ebbrezza delle grandi velocità in automobile o in aereo alle nuove
tecnologie elettroniche che annullano le distanze e propongono una comunicazione
che stravolge le convenzionali coordinate spazio-temporali.
Muovendo dall’amore per le
traiettorie veloci dell’automobile che attraversa le strade con slancio
ondulatorio ed elastico, gli artisti futuristi indicano l’importanza di un
linguaggio visivo dinamico, avvolgente, capace di esprimere il brivido infinito
dell’atmosfera e le sue immaginarie avventure ai limiti del possibile.
Le forme d’arte successive al
futurismo hanno affrontato secondo prospettive diverse il nucleo di queste
tematiche, ora rappresentando frammenti di macchine, reperti visivi legati
all’iconografia dei mezzi di comunicazione (treno, automobile, aereo), ora
riflettendo sul concetto di astrazione dinamica e sulla velocità d’esecuzione
della pittura informale oppure sulle forme di comunicazione cinetica, dall’arte
programmata che riflette sulle illusioni ottiche fino ai linguaggi elettronici
della video-arte.
Ognuna di queste esperienze indica,
secondo metodologie espressive differenti, che “tutto lo spazio percorso da un
corpo si condensa in questo stesso corpo” e che il linguaggio dell’arte non può
sottrarsi a questa verità nel momento in cui intende fermare la sensazione
dinamica del reale in un’immagine che la rappresenti.
La rassegna propone circa 150 opere
(dipinti, oggetti, istallazioni, immagini elettroniche) allestite tematicamente
sul doppio filo della velocità come restituzione visiva del fenomeno fisico e
come dinamismo mentale legato all’immagine astratta.
Gli artisti documentati nell’ambito futurista vanno da Marinetti a Boccioni, da
Balla a Depero, da Russolo a Fillia, da Prampolini a Severini, da Dottori a
Crali; sulla scia della rappresentazione dell’idolo meccanico sono presenti
opere di Scarpitta, Rotella, Piacentino, Del Pezzo, Spoldi oltre a ricerche
legate all’immagine-scrittura di Kolar, Villa, Miccini, Accame. Per quanto
riguarda i dinamismi dell’astrazione si va da Albers a Bill, da Arp a Magnelli,
da Licini a Veronesi, da Reggiani a Dorazio, da Sanfilippo a Nigro, da Ciussi a
Minoli, mentre il versante della velocità d’esecuzione propone opere da Wols a
Tobey, da Hartung a Mathieu, da De Kooning a Vedova, da Scanavino a Novelli, da
Afro a Fontana. Sul versante delle esperienze del Cinetismo ottico e dell’Arte
Programmata si incontrano autori da Vasarely a Tinguely, da Morellet a Le Parc,
da Soto a Agam, da Colombo ad Alviani, da Boriani a Varisco. Una documentazione
della video-arte attraverso l’esperienza di Luciano Giaccari completa il
percorso in cui si possono seguire in video anche una antologia di immagini
legate ad alcune esperienze del cinema e della musica contemporanea.
Nell’occasione verrà pubblicato un
volume di circa 320 pagine edito dalla Casa del Mantegna con riproduzioni a
colori delle opere esposte, un saggio introduttivo del curatore Claudio
Cerritelli e contributi critici di diversi studiosi che affrontano il concetto
di velocità da molteplici punti di osservazione, dell’arte alla letteratura, dal
cinema al teatro, dalla musica alle nuove tecnologie.