GIACOMO BALLA, Affetti (1910)
Promossa dalla Fondazione Cassa
di Risparmio di Roma , e curata da Claudio Strinati, Soprintendente al Polo
Museale di Roma, e Fabio Benzi, in collaborazione con Paul Ginsborg, Alberto
Abruzzese, Alessandra Maria Sette e Paola Magni, la mostra, dal taglio
storico-artistico, è un excursus su come il tema e l’“istituzione” della
famiglia siano stati visti, interpretati e rappresentati dai più grandi artisti
italiani del Novecento. La mostra è organizzata da Alessandra Maria Sette e
Sandro Polci per Serico Srl.
L’esposizione, che presenta circa 110 opere tra dipinti e sculture realizzate
dai più importanti artisti del Novecento italiano, si propone di analizzare
la storia della famiglia italiana come organizzazione sociale primaria,
mettendone in evidenza le caratteristiche e le tipologie, e sottolineandone
l’interazione con il contesto sociale, politico ed economico in particolari
periodi storici.
Tra gli storici ed i sociologi
regna una straordinaria unanimità di vedute riguardo alla peculiare
importanza della famiglia nella società italiana e alla sua centralità nella
vita del Paese.
Non esiste una “famiglia italiana”, bensì tante famiglie differenti, ciascuna
con la sua storia ed i suoi conflitti. Nel nostro Paese essa rappresenta una
grande risorsa, un fattore di isolamento privatistico, un elemento soffocante
per i membri più deboli ma anche un grande punto di riferimento per il singolo
individuo, più forte che in molti altri paesi europei.
Dalla famiglia tradizionale,
patriarcale e cattolica della rivista ‘Famiglia cristiana’ alla propaganda
fascista per la maternità, dalle famiglie del ‘Mulino Bianco’ alle famiglie ‘Barilla’,
dalla mamma manager al padre casalingo, dalle famiglie mezzadrili a quelle
padronali, dalle famiglie contadine a quelle inurbate, dalle famiglie
industriali alla contestazione, al miracolo economico, la mostra propone una
serie di spaccati della nostra storia, scomposta in tante piccole micro-storie
di matrice comune, che nell’insieme hanno segnato profondamente le sorti
collettive del paese.
La mostra
Suddividendo l’argomento in sezioni tematiche, la mostra illustra le
tappe principali del percorso che conduce alla realizzazione del nucleo
familiare.
Nel contempo, vengono individuati ed analizzati i momenti durante i quali la
famiglia ha giocato un ruolo di maggiore interesse nella storia degli ultimi
cento anni, prospettando al tempo stesso i possibili sviluppi futuri di questa
complessa istituzione privata.
Le sezioni tematiche
-Idillio: la relazione, il corteggiamento, l’evoluzione del rapporto,
i condizionamenti sociali e le volontà private, l’impegno, i ruoli, la
costruzione della famiglia;
- Moglie e madre: la scelta della maternità, il doppio ruolo della
donna, i figli;
- Padri: il rapporto educativo ed affettivo tra genitore e figlio;
- L’intimità quotidiana e i luoghi della famiglia: il focolare
domestico come punto di riferimento, spazio deputato allo svolgersi della vita
familiare, rifugio dal mondo esterno o espressione del raggiungimento di uno
status economico e sociale; la vita familiare e le relazioni tra i suoi membri;
- Immagine della famiglia: dall’interno all’esterno, qual è stata e
qual è l’immagine della famiglia attraverso ritratti personali e di gruppo;
- Dalla reclame allo spot: l’immagine della famiglia resa dalle
campagne pubblicitarie che hanno avuto ed hanno, come tema e target, la
famiglia.
Queste sezioni creano un
percorso nel quale la famiglia è intesa ed analizzata come intima
unione tra due individui, che si relazionano dapprima tra loro, poi con i figli,
e successivamente con il contesto sociale in cui sono inseriti.
Per realizzare ciò, in mostra sono presenti opere d’arte attinenti ai
temi sopra indicati , che illustrano come le realtà familiari siano
state interpretate nei vari periodi presi in analisi dai curatori.
Tra gli artisti e le opere più significative:
Giacomo Balla, Ritratto della sorella della Signora Pisani con il fidanzato, 1901
Giacoma Balla, Noi quattro allo specchio, 1945, Roma, Galleria Nazionale d’Arte moderna
Umberto Boccioni, Tre donne, 1909-1910, Milano, collezione Banca Intesa BCI
Carlo Carrà, Madre e figlio, 1934, Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata
Giorgio De Chirico, Giorgio e Isa, 1938
Antonio Donghi, Donne per le scale, 1929
Antonio Donghi, Ritratto di madre e figlia, 1942
Achille Funi, Maternità, 1921
Virgilio Guidi, Donna che si leva, 1920
Renato Guttuso, Mimise che dorme, 1940
Arturo Martini, Gli amanti, 1920ca.
Fausto Melotti, Altorilievo con figure, 1948 ca.
Ubaldo Oppi, Ritratto del pittore con la moglie, 1920
Fausto Pirandello, Mosè salvato, 1931 ca.
Fausto Pirandello, La famiglia dell’artista, 1942
Michelangelo Pistoletto, Ritratto di famiglia Gaetano Previati, Georgica, 1905
Aristide Sartorio, Mattino a Fregene, 1926
Alberto Savinio, Padre e Figlio, 1947
Alberto Savinio, Les parents, 1930
Scipione, Caino e Abele, 1932
Mario Schifano, La madre, 1972
Gino Severini, Ritratto della famiglia Severini, 1936
Mario Sironi, Famiglia del minatore, 1933-34
Armando Spadini, La famiglia , 1913
Sezione pubblicità
Dalla reclame allo spot: la mostra propone una sezione dedicata alla
pubblicità e alla comunicazione. Tale sezione, presentata da un testo di Alberto
Abruzzese, è intitolata “Dalla reclame allo spot” ed è realizzata in
collaborazione con il Museo Civico di Treviso, la Raccolta Salce, l’Archivio
storico della Fiat, l’Archivio storico Barilla, l’Archivio Benetton, gli archivi
di alcuni periodici, e la J.W. Thompson Italia.
Da sempre la pubblicità è stata specchio degli andamenti del costume e spia
straordinaria degli orientamenti del gusto e delle mode generalizzati. E senza
dubbio la famiglia, intesa come “centro e fonte di consumi”, è uno dei primi
interessi della comunicazione pubblicitaria. Tanti e diversi, infatti, sono i
prodotti destinati ad un consumo familiare, distinti per fasce d’età, per
tipologie, per esigenze.
Lo stesso Paul Ginsborg, riprendendo le parole dell’antropologo Daniel Miller,
definisce “il consumo come ‘l’avanguardia della storia’”, sottolineando
come ci siano stati degli andamenti variabili riguardo i consumi, che hanno
riflettuto i vari momenti storici. Se, infatti, “nella prima parte del
secolo la povertà limitava la qualità e la varietà dei consumi a gruppi
ristretti di popolazione italiana, nella seconda metà del Novecento l’esplosione
del consumismo divenne una delle forze trainanti per lo sviluppo del paese”.
L’eterogeneo materiale qui presentato, tra cui illustrazioni, manifesti
d’artista, copertine di riviste e periodici, cartoline, fino alle reclame in
bianco e nero e agli spot più contemporanei, vuole dunque mettere in evidenza,
non senza una punta di ironia, un’altra delle forme di riflessione
sull’iconografia relativa alla famiglia.
La sezione della mostra è divisa in tre ampie aree merceologiche,
che costituiscono i settori verso i quali maggiormente è rivolto il fabbisogno e
il consumo familiare. Essi sono: la casa (elettrodomestici; pulizia della casa;
igiene personale); il cibo e l’abbigliamento; le automobili.
Il video, realizzato per l’occasione attraverso il montaggio di
spezzoni d'archivio dagli anni Trenta caratterizzati dalla politica del Regime,
al boom economico degli anni Sessanta, fino al contemporaneo, è un documentario
dedicato alla “famiglia italiana e la sua evoluzione”, misurata e descritta in
funzione dell'aumento del benessere della famiglia media italiana.
Poche ma significative immagini, descriveranno il cambiamento della percezione
del nucleo famigliare in funzione della pubblicità televisiva.
L'intenzione è quella di mostrare, con tenerezza e ironia, come eravamo, come ci
descriveva il cinema e, da Carosello in avanti, come la tv e la pubblicità ci
spingevano ad essere.
Info Mostra
La famiglia nell'arte
Museo del Corso
Via del Corso, 320
Roma
Informazioni
066786209
Orario 10,00-20,00; chiusura lunedì.
Ingresso: € 7,50 intero, € 5,00 ridotto.
Ufficio stampa:
Novella Mirri
tel. 063297708
fax 063297703
cell. 3356097971
Email:novellamirri@inwind.it
Catalogo edito da DE LUCA Editore, Via Reggio Emilia 54; Via Visconti 11, Roma. Tel. 0632650712
Catalogo
Il catalogo intende presentare, attraverso la testimonianza di alcuni studiosi
di diverse discipline, vari punti di vista attraverso i quali “guardare” la
famiglia, con testi di Claudio Strinati, Soprintendente al Polo
Museale di Roma, Fabio Benzi, Ordinario di Storia dell’Arte
all’Università di Chieti, Paul Ginsborg, Ordinario di Storia
Contemporanea all’Università di Firenze, Alberto Abruzzese,
Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università La Sapienza
di Roma, Giuseppe Resca, Psichiatra e Psicoterapeuta