Emilio Notte: dal Futurismo agli anni Settanta

Opere su carta


Palazzo Reale, Napoli

1 dicembre 2001 – 15 gennaio 2002







Emilio Notte, uno dei maestri del Novecento italiano, nacque da famiglia veneta nel 1891, si formò artisticamente a Firenze negli anni della “Voce” e di “Lacerba” e fu poi attivo a Milano, a Venezia e a Roma. Dal 1929 insegnò all’Accademia di Belle Arti di Napoli, città nella quale introdusse lo spirito delle grandi avanguardie europee e nella quale si spense a novantun anni nel 1982. A Firenze frequentò lo studio del vecchio Fattori e all’Accademia, dove si diplomò, fu allievo di De Carolis. Decisive, per la sua formazione, le amicizie toscane: l’architetto Michelucci, i poeti Binazzi e Campana, poi Kurt Suckert che poi avrebbe assunto il nome di Malaparte, Lorenzo Viani, meno importante la frequentazione di Palazzeschi, Soffici e Papini.

Gli esordi di Notte risentono del coevo Espressionismo tedesco. Alla Biennale di Venezia, che lo vede invitato per la prima volta nel 1912, presenta due quadri, Le parche e Feticismo, che si collocano pienamente in quel filone di Jugendstil che anticipava esiti espressionistici, i quali dovevano poi diventare neonata corrente nella pittura europea.

Nel 1913 incontra Marinetti, Boccioni, Russolo e Carrà, gradualmente si avvicina alla pattuglia futurista, alla quale nel 1917 dà un importante contributo teorico con il manifesto del Fondamento lineare geometrico.

Trasferitosi a Milano, resta nell’ambito futurista fino al Venti, frequentando Marinetti, la Sarfatti, Russolo, Sironi e Carrà. Poi, a Venezia il sodalizio è con Gino Rossi e Semeghini. A Roma, nel 1925, esegue un vasto e complesso affresco nella Villa d’Este, a Tivoli, sul tema Le arti e i mestieri negli statuti tiburtini.

La mostra, che si è tenuta nei mesi di ottobre e novembre 2001 nella Sala delle Mostre di Melfi, si è trasferita a Napoli, nella prestigiosa sede di Palazzo Reale. L’esposizione comprende un eterogeneo corpus di opere su carta (disegni, pastelli, tempere) di Emilio Notte, dal Futurismo fino agli anni Settanta, da quale emerge “il suo talento disegnativo: straordinario perché capace di tutte le virtualità del disegno, che ora si arrende estenuato e filante, come nelle raffigurazioni del rifugio antiaereo di Materdei; ora è libero, ribelle e persino anarchico, ed è il caso di una Ballerina forse del ’20; ora piega l’armonia d’una figura alle ragioni della geometria, ed è il caso di alcune sanguigne; ora s’informa d’inaudita potenza: ed è il caso dei Bevitori e della Popolana e di Osteria, datati al ’18 e al ’19, nonché del grande pastello Interno con tavolino del Settecento (’59), dei paesaggi di Vulcano e delle nature morte neo-cubofuturiste eseguite con matitone anch’esse agli esordi degli anni Sessanta: Bottiglia e fiore e Brocca con bottiglia, bicchiere e frutta”. (Filomena M. Sardella, Vent’anni dopo, contributo in catalogo della mostra)

E’ in mostra – edizione postuma – anche una rara xilografia del 1913. Degna di speciale menzione, infine, le serie dei cosiddetti Disegni sotto le bombe, eseguiti da notte a Napoli tra il ’41 e il ’44 in un rifugio antiaereo del rione Materdei di Napoli.

   a cura di Cesare Biasini Selvaggi








Popolana (1918)







All'osteria (1918)







Bevitori (1919)





Info Mostra
Emilio Notte: dal Futurismo agli anni Settanta


PALAZZO REALE
Piazza del Plebiscito
80132 Napoli

Tel. 0815808326


Orario
dal lunedì alla domenica
09.00-19.00 br /> chiusura mercoledì

ingresso a pagamento


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