Futurismo e sua eredità
Museo d'Arte Costantino
Barbella, Chieti
6 dicembre 2002 - 15 gennaio
2003
Umberto Boccioni, Automobile e calesse (1904)
Giacomo Balla e Umberto Boccioni,
Fortunato Depero e Enrico Prampolini, Gerardo Dottori e Ardengo Soffici, Tato,
Tullio Crali, Mario Sironi.
Sessanta tele, undici sculture, un
bassorilievo. E' questo lo score della esclusiva retrospettiva che
l'Assessorato alla Cultura della Provincia di Chieti ha promosso orgogliosamente
negli spazi suggestivi del proprio amatissimo Museo Costanti Barbella
nell'ambito della rigorosa ricerca, intrapresa tre anni orsono, sulle
avanguardie del '900 e del Futurismo in particolare.
Figure, immagini, tratti e colori
un caleidoscopio che esprime l'indomabile straordinario slancio per sconfiggere
il passatismo, il vecchio, l'obsoleto stratificati nella cultura continentale
dell'Ottocento, nella speranza di imprimere una svolta radicale nella vita degli
italiani attraverso la tanta auspicata "Ricostruzione Futurista dell'Universo".
Non quindi la mera provocazione di
un movimento politicamente scorretto in continua sfida al gusto corrente, ma la
lucida utopia di rivoluzionare le arti per cambiare la vita.
Cantando i motori, la velocità, il
volo.
Di un movimento dalle radici
impregnate nella tradizione ma con frutti che nascono nel segno della modernità,
di un movimento che questa mostra ci consente di valutare nella sua peculiare
parabola: dalle opere di Giacomo Balla che nel 1910 firmò il Manifesto dei
pittori futuristi agli aerocapolavori di Tullio Crali, "l'ultimo futurista".
Una mostra, che mutando l'ultimo
verso del Rio Bo di Aldo Palazzeschi, "Chissà se nemmeno che l'ha una grande
città".
Mauro Febbo,
Presidente della Provincia di Chieti |
Filippo Andreacola
Assessore alla Cultura |
Museo d'Arte Costantino Barbella
Via Cesare de' Lollis, 10
66100 CHIETI
Tel.: 0871330873
Orario: lunedì chiuso
mercoledì, venerdì e sabato 9.00 - 13.00
martedì e giovedì 9.00 - 13.00 / 16.00 - 19.00
domenica 9.30 - 12.30 / 16.00 - 19.00
Ingresso libero.
Catalogo stampato dalla Litografia
Brandolini, nel mese di Novembre 2002, Sambuceto (Chieti).
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