Carlo Erba
Opere su Carta
Galleria d'arte Russo, Roma
15 Maggio - 15 Luglio 2002
La mostra è dedicata ad uno dei
protagonisti dell’avanguardia pittorica del primo ’900.
L’esposizione, che comprende circa centocinquanta disegni e tre dipinti ad olio,
tutti riprodotti nel catalogo a cura di Marco di Capua per i tipi delle Edizioni
d’Arte De Luca, attraversa l’intera vicenda artistica del pittore: dal clima
naturalistico lombardo di marca divisionista ai temi futuristi del dinamismo,
della simultaneità e della metropoli affrontati, fino alle esperienze di matrice
espressionista all’interno del gruppo “Nuove Tendenze”.
Nipote del famoso chimico omonimo,
Carlo Erba svolge la propria attività a Milano, legandosi d’amicizia, tra le
aule dell’Accademia di Brera e le sale della Famiglia Artistica, con Carlo Carrà,
Umberto Boccioni, Luigi Russolo e altri protagonisti storici del movimento
futurista.
Nel 1912-13 frequenta Filippo
Tommaso Marinetti e collabora con Ardengo Soffici sulle pagine di “Lacerba”. A
questi anni risale la sua esperienza più propriamente futurista, della quale
rimangono diversi disegni mentre è disperso il dipinto più significativo, Carica di cavalleria (moto in avanti) .
Nel 1914, insieme a Leonardo
Dudreville, Achille Funi, Antonio Sant’Elia, Giuseppe Ulisse Arata e Giovanni
Possamai, è tra i fondatori e maggiori protagonisti di Nuove Tendenze ,
il gruppo milanese che assimila e porta avanti la lezione di libertà espressiva
del Futurismo smorzandone le spinte più audaci.
Nel 1915 il linguaggio di Erba
volge verso un processo di sintesi nuova, in chiave decisamente espressionista,
in sintonia con i contemporanei esiti pittorici di Achille Funi e Umberto
Boccioni.
All’entrata in guerra dell’Italia,
insieme a Marinetti, Boccioni, Sant’Elia, Russolo, Sironi e altri futuristi, si
arruola nel famoso Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti e Automobilisti e,
dopo lo scioglimento del corpo, nel 1916, entra nel gruppo degli Alpini.
Muore in combattimento sull’Ortigara,
colpito da una scheggia di granata, nella notte tra il 12 e 13 giugno 1917.
La sua ricerca pittorica,
aggiornata sia sulla cultura post-impressionista francese sia su quella
espressionista mitteleuropea, si sviluppa attraverso tre diverse intenzioni di
ricerca, che l’artista stesso ha indicato con le seguenti parole: in un primo
momento “le cose che hanno determinato in me l’emozione hanno avuto ragione
d’essere nella loro essenza descrittiva”, poi “m’hanno interessato non come
elementi di descrizione, ma come valori di movimento, di masse e di colori
”,
ora “la mia opera è in diretto rapporto collo sviluppo armonico-melodico
dell’opera musicale” e vuole “rendere in volumi e colori le sensazioni avute
dalla musica”.
a cura di Cesare Biasini Selvaggi
Galleria d'arte Russo
Via del Babuino,53
00187 Roma
Tel.: 063227131
Fax: 0669920692
web site: www.galleriarusso.com
e-mail: info@galleriarusso.com
Orari: lunedì 16,30-19,30
dal martedì al sabato 10,30-13,00 / 16,30-19,30
domenica chiuso
ingresso libero
Catalogo Edizioni De Luca, Roma.
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