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Esposizioni
IERI
Avvenimenti nazionali ed internazionali sul Futurismo e su altri temi correlati ampiamente documentati da comunicati stampa, testi critici ed immagini fotografiche.


ENRICO PRAMPOLINI
Interpretazione futurista della duchessa de La Salle Roche-Maure, 1928








FILLIA
Femminilità, 1928









FORTUNATO DEPERO
Lettrice e ricamatrice automatiche, 1920-22









GERARDO DOTTORI
Ritmi-forme di donna, 1942









GIACOMO BALLA
Affetti, 1910









PRIMO CONTI
Eros, 1919









ROBERTO MARCELLO BALDESSARI
Donna + Luci (Ritratto di signora), 1917-18
 



I Volti di Eva

Donne nell'arte italiana tra '800 e Avanguardia



Museo dei Campionissimi, Novi Ligure

19 novembre 2005 - 2 aprile 2006

a cura di Maurizio Scudiero









Museo dei Campionissimi









PREFAZIONE
 

Giuliana Godio
Arte Futura s.a.s. di Torino



"I Volti di Eva", la mostra nata a Novi Ligure nella notte del 19 novembre 2004, durante la fase finale dell'allestimento di "Sport e 900" è dedicata a tutte le donne che nella loro esistenza hanno lottato, gioito, amato ma anche molto sofferto, per realizzare i loro ideali.
Lorenza Priano, Roberto Nobile e Chiaro Vignola ebbero l'idea di inventare per l'anno successivo una rassegna dedicata a noi donne.
Nicoletta Colombo, Maurizio Scudiero ed io abbiamo costruito ed elaborato per un intero anno questo progetto.
Grandi pittori dell'800 e del 900 sono presenti con i loro dipinti che raffigurano momenti di vita al femminile: donne al lavoro, in posa per grandi ritratti, in riposo o volteggianti nella danza, scene materne e storie contadine.
Documenti meravigliosi ed insostituibili per l'arte italiana, costituiscono le testimonianze di un periodo storico che copre un arco di circa cento anni.
Grazie a tutti i collezionisti ed agli Enti pubblici che, con il prestito delle opere, hanno permesso lo realizzazione di questa mostra.








ANTEFATTO
(Quasi una prefazione)


Maurizio Scudiero



II tema della Donna nell'Arte non è certamente nuovo, non fosse altro per il semplice fatto che la donna è come un fil rouge che attraversa per intero la storia dell'arte.

Scorrendo i cataloghi delle mostre su questo argomento nel corso di venti-trent'anni ci si può subito rendere conto come un tema così impegnativo abbia spesso fatto perdere la "rotta" a chi lo affrontava.

Infatti, gran parte di queste mostre si risolvevano come delle "accumulazioni" di dipinti e sculture che però non avevano delle motivazioni e delle connessioni critiche, ma piuttosto fungevano da "corredo visivo" ad esercizi teorici di filosofia, psicologia dell'inconscio costume, poesia e quant'altro, senza però mai entrare nella specificità delle opere d'arte esposte. In altri termini non vi si ravvisava delle particolari "connessioni" del perché quelle opere furono scelte e non altre. Il che, alla fine, non andava poi a chiarire più di tanto sui meccanismi del rapporto Donna-Arte, sulle motivazioni degli artisti, sul perché di alcune scelte stilistiche rispetto ad altre. Che ci faceva un Soldini che avvolgeva le sue donne nelle morbide volute Liberty poco distante da un Depero od un Fillia che invece vedevano la donna come successione di piani cromatici, o di volumi interconnessi? Qual era la discriminante per cui un Induno indugiava sugli aspetti più profondi ed a volte drammatici dell'essere donna alla metà del XIX secolo, mentre a sua volta un Roberto Fontana sbirciava, impertinente, le nude terga di una giovane ragazza colta nella sua intimità? Insomma, che senso aveva mettere assieme una serie di capolavori se poi non si entravo nel merito del "come" l'idea della Donna "filtrava" nell'arte degli artisti più diversi, alle varie latitudini, ma invece ci si "perdeva" sugli aspetti culturali e psicologici dell'essere Donna in se e per se?

E dunque questa mostra è nata anche sulla base di queste domande che ci siamo posti. È nata con l'intento di cercare (e trovare) delle risposte, o perlomeno di aprire delle vie di ricerca, delle tavole di discussione. Su queste premesse, le opere scelte tra tante e qui esposte trovano poi una puntuale disamina nei testi in catalogo, che quindi non sono avulsi dalla realtà espositiva, ma che proprio su questa fondano la loro ragione di essere.

I saggi di Nicoletta Colombo (profonda conoscitrice dell'Ottocento), di Carlo Bertone (di respiro più allargato, a cavallo dei due secoli) e del sottoscritto, Maurizio Scudiero, (sulle avanguardie del '900), pur nella loro sinteticità per ovvi motivi di spazio, dipingono un panorama completo e quanto mai chiaro delle dinamiche che in Italia tra Ottocento e Novecento hanno attraversato il mondo dell'Arte in relazione all'idea, più o meno sublime, più o meno ideale, della Donna.

Crediamo che chi vedrà la mostra, e poi leggerà il catalogo, se certo non troverà svelate delle verità assolute sul pianeta Donna, certamente alla fine saprà qualcosa di più sul "perché" la Donna, in Italia, tra '800 e '900, è stata dipinta ed ambientata dagli artisti secondo varie modalità e declinazioni, sul perché gli artisti a volte corsero al traino ed altre, invece, precorsero i tempi di conquiste sociali "al femminile", sul perché, infine, videro la Donna dalle angolazioni più varie e singolarmente più distanti tra loro.

Se solo una parte di tutto ciò si realizzerà, allora il nostro scopo che questa mostra non sia solo un semplice "fila" di opere d'arte, ma diventi piuttosto anche un momento di crescita culturale, si sarà pienamente realizzato.





 









Museo dei Campionissimi

Novi Ligure

Orario:
venerdì 15-19
sabato, domenica e festivi 10-19
altri giorni su prenotazione

info: IAT 0143.72585




Catalogo edito da LA GRAFICA s.r.l. - Mori (TN)

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