Con “BIBENDUM 1900-1950. Il
gesto del bere nell’Arte del Novecento”, la quinta mostra consecutiva
realizzata presso la Casa natale Mussolini, continua il
progetto avviato dal Comune di Predappio di fare della cittadina romagnola un luogo
di riflessione sulla storia contemporanea e sulla memoria del Novecento italiano.
Il percorso intrapreso fino ad oggi
ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica, tanto che Predappio è diventato un importante luogo di riferimento
sia per gli appassionati di quel periodo storico, che per gli
amanti dell'arte moderna tout-court.
Dopo i tipici strumenti di propaganda fascista, quali la cartolina postale
presentata nel 1999, i progetti architettonici del regime illustrati nel 2000,
l'arte grafica quale tramite per ottenere il consenso esposta nel 2001 e il tema
dello sport nel 2002, “BIBENDUM 1900-1950. Il gesto del bere nell’Arte
del Novecento”, aperta dal 19 aprile al 7 settembre 2003, è la tappa per il 2003
del viaggio nell'arte del Novecento Italiano.
Perché BIBENDUM, perché il gesto del bere nell’Arte del Novecento a
Predappio?
Per rendere omaggio alla grande tradizione romagnola della coltivazione
razionale della vite, alla sua arte di fare il vino e di conservarlo, alla
capacità della gente del luogo che ha saputo realizzare uno dei più importanti
comprensori vitivinicoli del nostro paese.
E la cittadina romagnola di
Predappio con la valle del Rabbi dove risaltano i riquadri dei più pregiati
vigneti romagnoli, ha certamente titolo per dedicare a tale mondo un’iniziativa
di tal genere.
Allestita presso la Casa
natale Mussolini a Predappio, sede espositiva che si è ormai ricavato un proprio
spazio tra gli appassionati d’arte moderna, la mostra prende in esame
splendide opere pittoriche e memorabili manifesti pubblicitari ispirati alle
atmosfere del “bere”.
Anche in questa occasione la scelta
e la cura delle opere in mostra sono state affidate ad un Comitato Scientifico
coordinato da Massimo Cirulli e del quale fanno parte illustri
critici come Giampiero Mughini, Mariafede Caproni e Maurizio Scudiero.
Le opere pittoriche poste in mostra
sono quelle realizzate da grandi artisti del Novecento italiano che si
sono ispirati ai luoghi e alle modalità del “bere”: il caffè e l’osteria di
Severini, Mafai e Depero, le bottiglie di vino di Oriani, Rizzo e Cagnaccio di
San Pietro o i bevitori di Bacci e Baldessari.
I manifesti esposti sono i migliori
della produzione italiana che grandi grafici come Dudovich a Metlicovitz
hanno dedicato a importanti aziende italiane come Martini, Campari, Cora,
Ruffino.
La qualità e l’originalità dei
manifesti e dei dipinti in mostra è garantita dal Massimo&Sonia Cirulli
Archive di New York, inesauribile archivio di arte del Novecento.
Il percorso espositivo si
chiude con una rassegna di studi di packaging e design realizzati da Cinzano,
Gancia, Isolabella, dall’inizio del secolo fino agli anni quaranta.