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Esposizioni
IERI
Avvenimenti nazionali ed internazionali sul Futurismo e su altri temi correlati ampiamente documentati da comunicati stampa, testi critici ed immagini fotografiche.

ENRICO PRAMPOLINI
Angeli della terra (1936)







GERARDO DOTTORI
Partita di calcio (1928)







GIULIO D'ANNA
Football (1933)







IVANHOE GAMBINI
Giocatore di pallone (1930 ca.)







ENRICO CASTELLO (CHIN)
Calciatori (1920)







ROBERTO MARCELLO BALDESSARI
Giocatori di pallone (1920)







EMILIO NOTTE
Partita di pallone (1920)







FORTUNATO DEPERO
Giocatori di pallone (1920/21)
 

 

Appunti allo stadio

90 opere sul tema del calcio nell'Arte italiana del XX secolo

 

Palazzo delle Esposizioni, Roma
19 Marzo - 8 Aprile 2002

Seoul Arts Center, Seoul
4 Giugno - 30 Giugno 2002









Seoul Arts Center









 

L'’esposizione Appunti allo stadio: 90 opere sul tema del calcio nell’arte italiana del XX secolo”, a cura di Mariastella Margozzi e Laura Mancioli, testimonia come fin dagli anni Venti del secolo scorso l’arte abbia rappresentato gli effetti del fenomeno calcistico sull’immaginario collettivo italiano.
Sono in mostra a Roma (prima di raggiungere, a giugno e luglio, Corea del Sud e Giappone) opere di grandi artisti italiani del Novecento, da alcuni protagonisti del cosiddetto “secondo Futurismo” a Manzù, da Moschi a Chia, da Toderi a Mancioli, da Gribaudi a Maselli
Tra gli esponenti della “pattuglia futurista” figurano: Prampolini, Dottori, D’Anna, Gambini, Castello, Baldessari, Notte e Depero.
«Lo slancio ideale dovuto all’ansia di raggiungere traguardi apparentemente irraggiungibili nella lotta dell’uomo contro la forza di gravità e contro il tempo di cui scriveva in quell’epoca un altro cantore e cultore delle discipline sportive, Raniero Nicolai.
Questo stesso slancio è tuttavia risolto secondo un linguaggio surrealista da Enrico Prampolini che, nel 1936, realizzando l’opera Angeli della terra sospinge l’azione calcistica in un’atmosfera rarefatta di dimensione cosmica, dove un universo di segni e traiettorie delinea una partita giocata in maglia azzurra. Il dipinto di Prampolini fa parte di un trittico che ha per tema i Miti dell’azione e che viene esposto alla Prima Mostra Nazionale d’Arte Sportiva, destinata poi a rappresentare l’Italia alle Olimpiadi di Berlino. Ma si tratta certo di una eversione poetica rispetto alle posizioni ufficiali in merito alla rappresentazione artistica.
Rinnovare in nome di quel nuovo umanesimo declamato da Nicolai, le regole figurative di un’arte sportiva consapevole era l’esigenza maturata dall’aver inteso l’attività fisica come uno degli insegnamenti fondamentali per le future generazioni di italiani.
Un atteggiamento che prendeva necessariamente le distanze da quanto, e fino a tutti gli anni Venti, nel campo della rappresentazione artistica si era fatto sulla ricerca dell’equilibrio tra forma e movimento, tra realtà e suo superamento in visioni sintetiche spazio-temporali.
Da quanto, in sostanza, aveva fatto il Futurismo nella sua piuttosto lunga gestazione di visioni simultanee di corpi in azione e in relazione di scambio di energia con l’ambiente.

Nel 1928 l’aereopittore futurista umbro Gerardo Dottori dipinge una Partita di calcio in cui l’azione di gruppo è inserita in una sorta di vortice di velocità che interagisce con i fasci luminosi della luce solare; lo slancio dei calciatori verso l’alto sostanzia l’indiscutibile unione tra l’azione umana e la sfera naturale, ben caratterizzata dagli alberi delle quinte, la cui forma circolare ribadisce la concentricità della composizione.
Gli schizzi che preludono al dipinto, realizzati nel 1927, recano il titolo di Appunti allo stadio ; essi, nell’essenzialità cronachistica del segno a matita, rendono la viva partecipazione intellettuale dell’artista al tema, la stessa che è sottesa a tutte le altre opere raccolte per questa mostra; è per questo suo approccio immediato all’argomento che il titolo dei disegni di Dottori è stato adottato per questa rassegna.

Anche il Calciatore del futurista siciliano Giulio D’Anna, realizzato nel 1930, mostra la massima concentrazione sul gesto del calciare la palla e, attraverso l’estrema analisi della struttura muscolare dell’atleta in movimento, di boccioniana memoria, trova quel comun denominatore della forma circolare che sostanzia l’unione virtuale di uomo-pallone-atmosfera. Il virtuosismo formale di D’Anna si ripete nell’olio dello stesso anno, dove anzi si definisce come sigla stilistica autogenerantesi.

La ricerca di una compenetrazione tra figura e spazio si risolve, invece, in una attrazione della figura del calciatore all’interno della scomposizione prismatica di luce-atmosfera nella contemporanea aerografia di Ivanhoe Gambini.

La linea aerofuturista è quella percorsa dal bolognese Tata (Guglielmo Sansoni) quando affronta il tema del calcio in Sport nel 1930: riprendere l’insieme della partita nel suo svolgersi all’interno dello stadio è l’obiettivo dell’aeropittore; visione privilegiata di un evento corale ma non urlato, delineato nei particolari e scandito dal ritmo dei calciatori che, piccolissimi, conducono il gioco tra l’attesa del pubblico; un colpo d’occhio di grande impatto emotivo, che blocca nel suo farsi l’azione. Un altro dipinto, questo del 1936 e di un altro futurista Enzo Benedetto, affronta la tematica non del segno della sintesi bensì in quello della durata spazio-temporale. Il contrasto aereo tra due giocatori raffigurato da Benedetto in Calciatori è un’azione che genera l’eco di se stessa nel reiterarsi del movimento dei due atleti e delle linee circolari che lo accompagnano.

La “propaganda dell’onda d’urto” presente nell’opera di Benedetto è simbolica della durata del movimento; quella che, invece, è raffigurata nei due dipinti del piemontese Enrico Castello dell’inizio degli anni venti, è ancora, secondo un modo di sentire più vicino alle sorgenti del Futurismo, la sintesi di tutti gli istanti in cui si compie l’azione. In Calciatori i due antagonisti si contendono il pallone davanti alla porta; la visione si concentra su di essi, mentre il ripetersi delle sagome di pallone e della porta rendono la simultaneità cui tende la velocità dell’azione stessa.

Sempre nel 1920, Marcello Baldessari dipinge Giocatori di pallone, in cui le due figure dell’attaccante e del portiere si costruiscono sulle diagonali che attraversano il dipinto e che accompagnano verso sinistra, ovvero verso la porta, il movimento del giocatore che sta portando il pallone al goal. Lo stile di Baldessari tiene conto non solo dei principi futuristi di simultaneità ma anche di evidenti suggestioni cubiste e costruttiviste, allo stesso modo di Emilio Notte, che sempre nel 1920 costruisce la sua Partita di pallone per chiazze di colore che simulano vuoti e pieni, spazio e personaggi, secondo una visione che si allontana anche dal Cubismo per attingere direttamente alla strutturazione cézanniana dell’immagine.

Paradossalmente, un altro esponente di spicco del futurismo, Fortunato Depero, in due disegni del 1920-1921 dal titolo Giocatori di pallone, elabora una composizione che elude qualsiasi schema o principio futurista e si riallaccia direttamente alle radici rinascimentali della rappresentazione del gioco del Calcio. Forse intrigato proprio dalla conoscenza diretta di opere d’arte ispirate dal trattato De Arte Gymnastica di Gerolamo Mercuriale del 1557, illustrato nell’edizione del 1573 da xilografie di Pirro Ligorio, Depero analizza attraverso l’articolazione di “manichini” gli atteggiamenti più che i movimenti dei giocatori. Solo nel secondo disegno, il più grande, compaiono chiaramente la porta e il portiere e le figurette si sciolgono in atteggiamenti più liberi, anche se sempre controllati dalla penna dell’artista. È evidente che l’interesse di Depero non è sul gioco del Calcio in quanto sport moderno; la sua curiosità muove dalla ricerca di nuove iconografie e si concentra sul cadenzato ritmo ludico che caratterizzava il gioco del pallone nell’antichità, in cui le regole concedevano di portare avanti il pallone non solo con i piedi ma anche con le mani; uno sport vissuto non come agonismo ma come sano e ricreativo esercizio fisico». (da M. Margozzi, Appunti allo Stadio, L’avventura artistica sul gioco del Calcio in Italia nel XX secolo , catalogo della mostra, 2002, Roma)

L’iniziativa è stata organizzata dal Ministero degli Affari Esteri in concomitanza dei prossimi campionati mondiali di calcio, con la collaborazione del Corriere dello Sport-Stadio e del Comune di Roma-Assessorato alle politiche culturali e Palazzo delle Esposizioni – e il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e della Federazione Italiana Gioco Calcio.

a cura di Cesare Biasini Selvaggi            






 

Palazzo delle Esposizioni
Via Nazionale, 194
00184 Roma

Informazioni e prenotazioni: 
Tel.: 0648941230
email: info@palaexpo.com
web site: www.palaexpo.com

Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 21.00
           CHIUSO IL MARTEDI'

Ingresso: € 7,75

Seoul Arts Center
Seoul

Catalogo edito da Cromosema Collana Impressioni d'Arte, Via Garigliano, 74a, 00198 Roma
www.cromosema.it, email cromosema@libero.it. tel. 0685355111. Catalogo € 35,00

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