Emilio Notte, uno dei maestri del
Novecento italiano, nacque da famiglia veneta nel 1891, si formò artisticamente
a Firenze negli anni della “Voce” e di “Lacerba” e fu poi attivo a Milano, a
Venezia e a Roma. Dal 1929 insegnò all’Accademia di Belle Arti di Napoli, città
nella quale introdusse lo spirito delle grandi avanguardie europee e nella quale
si spense a novantun anni nel 1982. A Firenze frequentò lo studio del vecchio
Fattori e all’Accademia, dove si diplomò, fu allievo di De Carolis. Decisive,
per la sua formazione, le amicizie toscane: l’architetto Michelucci, i poeti
Binazzi e Campana, poi Kurt Suckert che poi avrebbe assunto il nome di Malaparte,
Lorenzo Viani, meno importante la frequentazione di Palazzeschi, Soffici e
Papini.
Gli esordi di Notte risentono del
coevo Espressionismo tedesco. Alla Biennale di Venezia, che lo vede invitato per
la prima volta nel 1912, presenta due quadri, Le parche e Feticismo,
che si collocano pienamente in quel filone di Jugendstil che anticipava
esiti espressionistici, i quali dovevano poi diventare neonata corrente nella
pittura europea.
Nel 1913 incontra Marinetti,
Boccioni, Russolo e Carrà, gradualmente si avvicina alla pattuglia futurista,
alla quale nel 1917 dà un importante contributo teorico con il manifesto del
Fondamento lineare geometrico.
Trasferitosi a Milano, resta
nell’ambito futurista fino al Venti, frequentando Marinetti, la Sarfatti,
Russolo, Sironi e Carrà. Poi, a Venezia il sodalizio è con Gino Rossi e
Semeghini. A Roma, nel 1925, esegue un vasto e complesso affresco nella Villa d’Este,
a Tivoli, sul tema Le arti e i mestieri negli statuti tiburtini.
La mostra, che si è tenuta nei mesi
di ottobre e novembre 2001 nella Sala delle Mostre di Melfi, si è trasferita a
Napoli, nella prestigiosa sede di Palazzo Reale. L’esposizione comprende un
eterogeneo corpus di opere su carta (disegni, pastelli, tempere) di Emilio
Notte, dal Futurismo fino agli anni Settanta, da quale emerge “il suo
talento disegnativo: straordinario perché capace di tutte le virtualità del
disegno, che ora si arrende estenuato e filante, come nelle raffigurazioni del
rifugio antiaereo di Materdei; ora è libero, ribelle e persino anarchico, ed è
il caso di una Ballerina forse del ’20; ora piega l’armonia d’una figura alle
ragioni della geometria, ed è il caso di alcune sanguigne; ora s’informa
d’inaudita potenza: ed è il caso dei Bevitori e della Popolana
e di Osteria, datati al ’18 e al ’19, nonché del grande pastello
Interno con tavolino del Settecento (’59), dei paesaggi di Vulcano e delle
nature morte neo-cubofuturiste eseguite con matitone anch’esse agli esordi degli
anni Sessanta: Bottiglia e fiore e Brocca con bottiglia, bicchiere
e frutta”. (Filomena M. Sardella, Vent’anni dopo, contributo in
catalogo della mostra)
E’ in mostra – edizione postuma –
anche una rara xilografia del 1913. Degna di speciale menzione, infine, le serie
dei cosiddetti Disegni sotto le bombe, eseguiti da notte a Napoli tra
il ’41 e il ’44 in un rifugio antiaereo del rione Materdei di Napoli.
a cura di Cesare Biasini Selvaggi
Info Mostra
Emilio Notte: dal Futurismo agli anni Settanta
PALAZZO REALE
Piazza del Plebiscito
80132 Napoli
Tel. 0815808326
Orario
dal lunedì alla domenica
09.00-19.00
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chiusura mercoledì
ingresso a pagamento
Catalogo edito da ELECTA NAPOLI
Via Caracciolo, 13, 80122 Napoli
tel.: 0817614682
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