La Mostra
L’esposizione ripercorre tutta la stagione di intense e profonde trasformazioni
vissute da Milano tra la seconda metà dell’Ottocento e la fine della prima
guerra mondiale, quando, perso il suo status di capitale politica, acquisisce il
nuovo ruolo di capitale economica e morale. Vengono quindi riletti i decenni tra
gli anni Sessanta dell’Ottocento e il 1918 attraverso circa un centinaio di
opere degli artisti che, operando proprio a Milano o nelle sue vicinanze,
seppero cogliere per primi i grandi cambiamenti che investirono la città sotto
il profilo sociale, economico, urbanistico e culturale e li espressero in una
nuova arte, svincolata dal rigido dettato delle Accademie e capace di illustrare
la nuova realtà.
La città di
Milano e le profonde trasformazioni della metropoli industriale, la celebrazione
sfrenata ed entusiasta della modernità nascente saranno proprio al centro dei
lavori dei padri fondatori del Futurismo: Umberto Boccioni, Luigi Russolo e
Carlo Carrà. In mostra sono presenti le loro opere appartenenti alla cifra
stilistica divisionista insieme ai capolavori eseguiti in piena stagione
futurista, unite a quelle di Giacomo Balla e Gino Severini. Ben documentata è
anche l’attività di Romolo Romani e Aroldo Bonzagni, che si accostarono al
Futurismo in tempi precocissimi per poi staccarsene subito, e quella di chi,
come Mario Sironi e il gruppo Nuove Tendenze (Leonardo Dudreville,
Achille Funi, Carlo Erba e altri) vi aderirono immediatamente dopo.
Dalla Madre con l’uncinetto al superbo ritratto della Signora Massimino
(qui accostato per la prima volta al ritratto del marito, anch’esso opera di
Boccioni), da Officine a Porta Romana all’enigmatico Il Sogno,
posto a paragone per la prima volta con tutti i suoi disegni preparatori e con
il Paolo e Francesca di Previati, dal bozzetto della Pinacotaca di
Brera della Città che sale a Elasticità di Boccioni, si passa
attraverso altri capolavori, come La famiglia Carelli-Effetto sera e
La madre di Giacomo Balla; Piazza del Duomo a Milano e La
donna e l’assenzio di Carrà, per giungere ai preziosi ritratti femminili,
divisionisti e futuristi, di Severini e ai superbi e affascinanti quanto
enigmatici dipinti di Luigi Russolo, come l’Autoritratto con teschi e
la prima versione di Lampi.
Il
Catalogo
Edito da Skira (24x28cm, 288 pp., 90 colori e 20b/n, brossura, ISBN
88-8491-126-5, Lit. 90.000), è preziosissimo testo per studiosi e collezionisti.
Comprende un saggio di inquadramento artistico di Ada Masoero e un saggio
storico di Giorgio Rumi sulla Milano dell’epoca; seguono il catalogo delle
opere, gli apparati, le biografie degli artisti e la bibliografia generale. Ada
Masoero nel suo saggio propone una rilettura dei decenni che a partire dagli
anni Sessanta dell’Ottocento giungono fino al primo manifestarsi del Futurismo
attraverso una selezione di circa cento opere di artisti che, operando a Milano
o nelle vicinanze, per primi seppero dare vita ad espressioni e linguaggi
innovativi, svincolati dai rigidi modelli accademici e capaci di esprimere la
nuova realtà. Questo percorso nella pittura lombarda dalla Scapigliatura al
Futurismo si apre con il Piccio e con Federico Faruffini e prosegue con
capolavori di Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Giuseppe Grandi, Filippo
Carcano, Luigi Conconi fino alla figura fondamentale di Medardo Rosso. Dalle
ricerche degli Scapigliati intorno alla luce prendono avvio i Divisionisti
(Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati, Angelo
Morbelli, Emilio Longoni, Carlo Fornara, Vittore Grubicy), nelle cui opere lo
studio della resa della luce si combina ad un evidente simbolismo, in sintonia
con le correnti europee più innovative. Dal Divisionismo prende le mosse il
Futurismo, il movimento d’avanguardia che trova a Milano la sua “incubatrice” e
i suoi padri fondatori, da Umberto Boccioni a Luigi Russolo, da Carlo Carrà a
Giacomo Balla e Gino Severini, ad altri artisti attivi a Milano in quegli anni
in cui la città lombarda viveva una delle sue stagioni artistiche più felici.
Cesare Biasini Selvaggi
PALAZZO REALE
Piazza Duomo, 12
Milano
Orario: tutti i giorni dalle 9.30 alle 20.00
giovedì 9.30 - 23.00
lunedì chiuso
Biglietto: L. 15.000 INTERO
L. 10.000 RIDOTTO - L. 6.000 SCOLARESCHE
Informazioni al pubblico:
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